Riassunto completo sul Dadaismo (Arte)

 

DADAISMO

Lo sviluppo dell’arte in Europa subisce un arresto durante le guerre, ad eccezione della svizzera perché era neutrale. Per questo motivo molti tentano di rifugiarsi qui, da ogni part d’Europa, pacifisti, disertori, intellettuali, scrittori e artisti che altrimenti sarebbero stati inviati al fronte.

Intorno al 1916 questi artisti e intellettuali rifugiati in svizzera, molti di provenienza slava, fondarono il DADAISMO A ZURIGO. Questi artisti ritenevano che la guerra era una guerra lampo, cosa che si rivelò falsa. Il dadaismo quindi possiamo inquadrato in un’epoca di angoscia degli artisti per lo scontento della guerra lunga e logorante. Fondarono una specie di caffè letterario dove si riunivano la sera, come i futuristi, con spettacoli a metà strada tra teatro e poesia, con declamazioni di poesie in diverse lingue. Queste manifestazioni avevano una intenzione prevalentemente dissacratoria, ironica o sarcastica anche a volte, versa la cultura tradizionale. Questo luogo lo chiamarono “CABARET VOLTAIRE”. Già dal nome si capisce che volevano denigrare la cultura tradizionale europea, in particolare l’illuminismo, che contestavano perché secondo loro aveva portato alla prima guerra mondiale. Negava qualsiasi valore a un passato che, essendo stato capace di creare i presupposti della Grande Guerra, diventava automaticamente e totalmente negativo. Questo cabaret fu fondato da un poeta tedesco UGO BALLA. Poi si riunirono altri artisti tra cui il poeta e saggista rumeno Tristan Zara, il pittore e scenografo rumeno Marcel Janco, e il pittore e scultore alsaziano Hans Arp.  

Potremmo definire un avanguardia ma in realtà è ANTI AVANGUARDIA, non propone nulla di costruttivo, è stato definito il grado 0 della cultura europea. Il suo obiettivo era quello dii riscattare l’umanità dalla follia che l’ha portata alla guerra. E per far ciò bisognava azzerare tutte le ideologie e tutti i valori. Una delle tendenze più distruttive dell’arte europea. I dadaisti non credono al progresso, a differenza del futurismo, quasi sfiduciati nel futuro. Dicevano che se la cultura occidentale aveva portato alla prima guerra mondiale allora era da condannare. Volevano annullare tutto quello che era la tradizione e il passato. Gli artisti lo fanno in forma. Il loro obiettivo è quello di annullare il concetto tradizionale di opera d’arte. Tutte le avanguardie precedenti a differenza di questa volevano superare la tradizione creando un nuovo sistema che si doveva sviluppare per il futuro per accompagnare la civiltà. Tra le stravaganti iniziative del gruppo abbiamo canzonette ironiche, musica africana, poesie urlate contemporaneamente in tedesco, francese e inglese, surrealistici balli mascherati e performance artistiche nelle quali il pubblico era chiamato ad interagire, magari anche distruggendo le opere d’arte.

MANIFESTO DADA è il manifesto letterario scritto da Tzara nel 1918, molto irriverente e ironico e profondamente distruttivo di tutti i valori precedenti. Fornisce con molta enfasi alcune direttrici ideologiche e d estetiche di riferimento. Scrive infatti che “l’opera d’arte non deve più rappresentare la bellezza, che è morta e non deve essere né gaia né triste, né chiara né oscura, la critica è inutile, non può che esistere soggettivamente e senza alcun carattere di universalità”.

In Europa le città dove Dada si sviluppa maggiormente, sono, dopo Zurigo, Berlino, Colonia, Hannover e Parigi, dove in particolare ci saranno le maggiori tensioni e disaccordi tra gli stessi esponenti del gruppo.

È un gruppo di tendenza a tutti gli effetti, ha un leader teorico Ugo Balla e Tristan Zara (che ha scritto il manifesto). Il termine dada è stato coniato da Zara. Non significa nulla, infatti è stato inventando aprendo a caso un vocabolario tedesco-russo. In  russo significa due volte si, in tedesco due volte questo, in italiano e francesoìe sono le prime parole che i mambini pronunciano. Il dada quindi è un movimento senza senso per definizione. È tutto ed  è nulla. È libertà di essere dada e non esserlo, è arte e al tempo stesso negazione dell’arte.  

Inizia nel 18 e si concluse intorno al 23/24. Molti artisti confluirono nel SURREALISMO, altri nell’Astrattismo, altri cesseranno ogni altra attività. Il surrealismo è stato l’ultima avanguardia. Nasce da un rifiuto dei valori della civiltà occidentale. Si voleva ironizzare sull’eccessiva razionalità della cultura occidentale, sempre da un punto di vista poetico. Vanno a colpire il principio, il mito della ragione (cavalier voltaire) il principio della logica nata durante l’illuminismo. Costituiscono un esaltazione della casualità al posto di quella aristotelica. I dadaisti sono nichilisti e questo è un punto in comune con la metafisica. Si mette in discussione la ragione positivistica. Si esalta la mancanza assoluta di senso. Propongono la morte definitiva dell’arte e prefigurano quella della civiltà. Nelle avanguardie storiche a partire dal cubismo era importante il procedimento e non il risultato inteso in senso positivo. Nel dadaismo si mette in discussione questo concetto, in particolare il procedimento è finalizzato a distruggere il concetto stesso di opera d’arte. Tristan Zara lo fa in poesia, e dice semplicemente che bisogna prendere un articolo di giornale lungo quanto la poesia che si vuole scrivere, tagliare ogni parola, mettere in un sacchetto, e estrarre in maniera casuale e ricomponete il testo con l’ordine in cui sono state estratte. La poesia sarà originale e personale, però senza nessuna logica, mette solo in discussione il concetto di opera poetica.



Artisti

HANS ARP

MARCEL DUCHAMP


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