Riassunto completo su MARCEL DUCHAMP (Arte)

 Appunti realizati da: 𝑴𝒐𝒓𝒆𝒏𝒂 𝑰𝒂𝒍𝒆𝒈𝒈𝒊𝒐

 

MARCEL DUCHAMP

È sicuramente il campione (massimo esponente) del dadaismo. È l’unico che forse è riuscito a portare l’arte al livello 0, infatti quello che ha fatto è stato ripreso da molti artisti nel secondo dopoguerra. Nasce a Blainville, in Francia, nel 1887, e muore a Neuilly-dur-Seine nel 1968. Inizia la sua carriera artistica negli ambienti cubisti e futuristi, dei quali condivideva lo spirito innovativo e rivoluzionario. È un personaggio complesso e irrequieto, vive e lavora soprattutto tra Parigi e New York, dando un contributo fondamentale alla maturazione dell’esperienza Dada. Fin dal 1913, Duchamp aveva iniziato a sperimentare il cosiddetto READY-MADE, “prefabbricato”, “pronto all’uso”. Si trattava di impiegare in campo artistico oggetti della vita quotidiana. Il riproporli come oggetti d’arte, era una vera e propria provocazione.

A un certo punto della sua vita Marcel abbandonò l’arte e divenne campione di scacchi. In un certo periodo cambia per scherzo il suo orientamento sessuale, e cambiò anche nome e modo di vestirsi.

Il dadaismo mette le basi nell’arte moderna. I dadaisti non fanno opere d’arte, non hanno creato un procedimento per realizzare un’opera esteticamente valida, che avesse un valore, proprio perché il loro obiettivo era quello di produrre qualcosa che non avesse nessun valore e nessun significato. Operazione originalissima ma che ha come scopo distruggere il concetto tradizionale dell’opera d’arte. Duchamp è quello che ci è riuscito meglio. Noi pensiamo che l’opera d’arte deve aver un aspetto bello e Duchamp cerca di cambiare la nostra idea di opera d’arte, infatti più che opere dovremmo chiamarle azioni dadaiste, procedimenti che hanno la finalità di mettere in discussione il tradizionale. 

 

RUOTA DI BICICLETTA 

 


Realizzato nel 1913, offre un elemento dinamico che lo distingue dai ready-made successivi. Lo stesso Duchamp dichiarò che il movimento rotatorio della ruota costituiva per lui un elemento di rasserenamento e di apertura mentale oltre la materialità della vita quotidiana.


FONTANA 



La fontana è stata realizzata nel 1917 da Duchamp, ed esposta con lo pseudonimo di Mutt. La fontana era un orinatoio rovesciato, reso ancora più provocatorio dalla firma dell’autore e la data in basso a sinistra. Duchamp scrisse, con un certo distacco dato dalla terza persona, agli stessi organizzatori della mostra che rifiutarono di esporre l’oggetto. Riassunse la sua idea di arte: arte non è più “fare”, quindi dimostrare competenze tecniche, ma “scegliere”, ovvero operare a livello di puro intelletto. Chiunque può essere artista e tutto può diventare arte. L’importante è riuscire a sottrarsi alle schematizzazioni mentali, che tendono a classificare la realtà in una rigida griglia imposta dalla società borghese e funzionale alla sua visione classista del mondo.

L’originale della fontana è andato disperso, in quanto buttato via nel corso di un trasloco. Ma questo non fu un dispiacere per Duchamp, in quanto l’oggetto-orinatoio, che tolto dal suo contesto reale diventava fontana, durante il trasloco torna ad essere un oggetto di uso comune e quindi distrutto.

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