Riassunto sull'Espressionismo francese (Arte)

Appunti realizati da: 𝑴𝒐𝒓𝒆𝒏𝒂 𝑰𝒂𝒍𝒆𝒈𝒈𝒊𝒐

 

ESPRESSIONISMO FRANCESE

 

L’espressionismo e una tendenza europea, diffusa in tutta Europa in maniera capillare. I due principali centri di elaborazione furono quello francese e quello tedesco.

 

La tendenza francese presenta caratteri specifici, molto diversi dal gruppo tedesco, per diversi motivi:

-         È una tendenza e non un gruppo strutturato. Infatti non c’è un manifesto, non c’è un leader, tutti artisti che lavorano alla pari.

-         Ha avuto una durata brevissima, tra 1905 e 1907. In Germania invece il Bruche si concluse in quanto nacque il movimento del cavaliere azzurro di Monaco.

-         Molti espressionisti del gruppo fauves passarono al cubismo, fondato da Picasso e Braque nel 1908. George Braque è molto importante, operò nell’ambito della tendenza Fauves, infatti. Fu lui a far finire questa tendenza fondando il cubismo.

-         Il contesto storico in cui nascono è profondamente diverso, ci sono intenzioni espressive diverse, anche se nella forma sono simili. Le intenzioni comunicative sono opposte. Nella Germania guglielmina gli artisti volevano protestare con le loro opere violentemente contro le costrizioni applicate sulla cultura artistica imposte dal regime imperialista, pangermanista e militarista, e con l’opera vuole criticare quella realtà sociale e culturale del proprio tempo, violenza del colore e del segno esprimono un giudizio negativo sulla realtà. Anche se apparentemente i colori dei Fauves hanno la stessa violenza espressiva, tanto è vero che il critico, Luis Vauxcelle, li chiamò Fauves, per dire che erano delle belve, con dipinti feroci. Ma i Fauves non volevano esprimere nessuna critica alla società del loro tempo, perche la Francia e Parigi del primo 900 era una capitale, metropoli già cosmopolita, accogliente, clima liberale, clima rilassato della belle époque in cui ancora si rifugiavano molti artisti che fuggivano dai loro paesi di provenienza, di fede ebraica, provenienti contesti slavi, per lavorare più liberamente, c’era una maggiore libertà espressiva, non c’era un’intenzione di critica e protesta, né la voglia di esprimere un disagio esistenziale, che invece si nota nei dipinti di kirkneer (segno nervoso = disagio esistenziale dell’artista). Qui è l’opposto.

 

C’è (ponte di chaton, ponte di charin cross), la volontà di esprimere in maniera forte la libera espressione dell’artista, vuole esprimersi al massimo senza dover attenersi a nessuna regola precostituita, vi è un’esaltazione della libertà espressiva. Si utilizzano colori apparentemente violenti, c’è un’assenza di chiaroscuro, il dipinto va costruito attraverso superfici intensamente colorate che esprimono il senso della luce, il colore va svincolato dalla realtà che rappresenta. C’è la voglia di superare la tradizione 800esca, possibilità di libertà e grande vivacità, voglia di vivere, vitalità, i colori vogliono intensificare le emozioni.

 

Nella filosofia francese di quell’epoca, questo concetto veniva espresso da HENRI BERGSON, filosofo francese a cui si ispiravano i Fauves, con lo slancio vitale, cioè una filosofia panteistica in cui si presuppone che la realtà sia in continuo divenire, che è legato alla volontà della natura stessa e delle cose stesse, di progredire, migliorare, vivere, cambiare, modificarsi, la vita come slancio vitale, che si autocrea, è una reazione continua e spontanea di forme, è l’esaltazione della libertà e creatività

 

Quando questi artisti esposero per la prima volta nella settima sala del salon d automn, una delle sale espositive più immpirtanti a parigi, insieme al Louvre. Il critico francese Luis vouxcelles scrisse a proposito di questi artisti, che sulle pareti della settima c’erano questi dipinti, al centro della sala era stata esposta una scultura di tipo accademico, 800esca (un torso di bambino e un busto di marmo), in stile quattrocentesco fiorentino. Luis Vouxcelles nel resoconto alla visita della mostra, sul quotidiano “Gil Blass” scrisse che gli era sembrato di vedere Donatello (statua) tra le belve (dipinti sulle parenti, con colori così violenti che sembravano aggredire lo spettatore). Gli artisti che avevano partecipato erano Matisse, Bracque, André Derain, Maurice de Vlaminck, Albert Marquet, Charies Camoin e Henri Manguin,

 

La pittura e intesa come espressione di stati d’animo dell’artista, espressi con la massima libertà, senza condizionamento. Questo è il punto di contatto tra espressionismo francese e tedesco, era stato infatti scritto anche nel suo manifesto (chiamiamo a raccolta giovani artisti che vogliono avere libera espressione). Vogliono entrambi liberare l’energia vitale nell’opera d’arte.  I quadri violenti apparentemente, ma non c’è un’intenzione di critica o contrapposizione, solo un’esaltazione della vitalità e soggettività. la pittura, deve essere istintiva e immediata; l'interesse dell'artista non deve mai essere indirizzato verso la riproduzione realistica della natura, ma verso l'antinaturalismo.

 

GAUIGIN in quel momento era il loro punto di riferimento, era morto nel 1903, due anni prima della nascita dei Fauves, nelle isole marchesi, ma non  era sconosciuto, a differenza di van gogh era già molto noto presso i giovani artisti, che lo prendevano come modello di riferimento, in quanto aveva avuto il coraggio di mettere in atto questa evasione dalla realtà contemporanea, che invece i simbolisti vagheggiavano.

 

MAURICE DENISE, uno dei pittori Fauves, scrisse un articolo, L’INFLUENZA DI PAUL GAUGIN, a pochi mesi dalla sua morte. Dice: “Gauguin ci mostrò che ogni opera è una trasposizione, una caricatura, l’equivalente appassionato di una sensazione ricevuta… perché non tradurre, esagerandole, le espressioni che giustificano le metafore dei poeti…

 

Da qui si capisce cosa significa per i francesi e per gaugin l’espressionismo. Anche van Gogh si era posto il problema della caricatura del reale, per esprimere meglio un concetto. Lo stesso fa Gaugin, che dice che questa caricatura e l esagerazione di un impressione, che può essere simile alla metafora di un poeta, ( esempio ruggire dei morori in un automobile da corsa, paragonato al ruggire di un felino). Bisogna tradurre in pittura visivamente questa metafora, che esagera un discorso reale.

Altri punti di riferimento erano infatti Cézanne, per la smaterializzazione e ricomposizione delle forme, e Van Gogh (come Gauguin), per i colori impiegati puri, con violenza, e per il loro voler sempre esprimere se stessi.

Si è in presenza della prima vera rottura con l'Impressionismo e il Divisionismo postimpressionista, della prima esperienza pittorica moderna che non tenga più conto del rapporto di identità tra colore reale dell'oggetto e colore impiegato per la sua rappresentazione, della prima avanguardia del Novecento. 

 

HENRI MATISSE (1869-1954)

DONNA CON CAPPELLO

LA STANZA ROSSA

LA DANZA


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