UGO FOSCOLO VITA E OPERE

UGO FOSCOLO


Biografia

Nasce nel 1778 a Zante. Le sue origini (madre greca) lo legarono subito alla civiltà classica. Alla morte del padre (veneto) si ritrovarono in gravi condizioni economiche, ma, dopo essersi creato una cultura classica e contemporanea, egli era fiero della sua povertà, tanto da ostentarla con orgoglio.

Appoggiava i principi di libertà e uguaglianza della Rivoluzione Francese.

Napoleone, con il Trattato di Campoformio, cedette la Repubblica Veneta all'Austria creando malcontento: Foscolo si rifugiò a Milano (dove incontra Parini e Monti), rammaricato dal "tradimento" napoleonico. 

Nel 1811 fece rappresentare l'Aiace, con il tiranno Agamennone (con allusioni a Napoleone). Dopo la sconfitta di Napoleone egli andò in esilio in Svizzera e poi a Londra, dove sorsero incomprensioni che lo costrinsero a vivere nella miseria fino alla sua morte nel 1827 nel villaggio di Turnham Green.

Poetica Nell'opera del poeta si trovano aspetti illuministici, neoclassici e romantici. Educato al cattolicesimo, Foscolo segue però le idee illuministe e il materialismo, una teoria che considera la vita e la morte solo come una trasformazione della materia. La parte romantica dell'animo del poeta lo spinge invece a cercare valori universali ed eterni, dei punti di riferimento, che si rivelano però irraggiungibili. Tutti i valori umani sono illusioni: l'amore, la bellezza, la patria, l'eroismo...

La loro continua e insoddisfatta ricerca si riflette anche nello stile della scrittura, frammentato e soggetto a continui ripensamenti, che rispecchia l'inquietudine del poeta. Nelle sue opere si riconoscono, quindi, accanto temi classici come la mitologia e la ricerca della bellezza e dell'armonia, alcuni temi romantici: l'eternità della poesia, come forza per superare la fugacità della vita, l'eroismo, l’amore per la patria e la ricerca di un'identità nazionale. La funzione della poesia diventa importante: attraverso la poesia sogni e illusioni diventano eterni, possono diventare realtà. Foscolo è un poeta vate, una guida, che insegna all'uomo come coltivare nobili ideali, celebrando le azioni virtuose dei grandi del passato e le gesta gloriose degli eroi.

Il linguaggio diventa perciò alto e ricercato, con un tono solenne, quasi religioso.

Cultura e Idee La sua formazione culturale era caratterizzata da: una componente classica, dai principi dell'illuminismo e dalle correnti preromantiche.

Egli viene definito sia un preromantico ("Ortis") che neoclassico ("Grazie").

Abbracciò la visione di Machiavelli: originaria malvagità dell'uomo; e del materialismo di Democrito e Epicuro: tutta la realtà è materia e la morte segna l'annullamento totale dell'individuo. 

Un valore fondamentale è la bellezza nella letteratura e nell'arte: ha il compito di depurare l'animo dell'uomo, insegnando il rispetto e la compassione (funzione civilizzatrice).


LE POESIE

La raccolta poesie comprende 14 componimenti, 12 sonetti e due odi. nelle intenzioni originarie, la raccolta doveva presentare un ritratto essenziale dell’autore ma nell’edizione definitiva nel 1803 tale intento risulta attenuato dall’inserimento delle due odi all’inizio della raccolta. L’intento delle poesie resta quello di offrire un’autobiografia eroica breve e intensa. Il Foscolo che scrive assomiglia all’ortis che sceglie suicidio il poeta sceglie infatti di abbandonare le poesie alla quale tornerà tre anni più tardi con il carme dei sepolcri. 

Le due odi si inseriscono con apparente facilità nella tradizione classicheggiante del settecento, anche la natura dei due testi sembra richiamare la consuetudine tipica dell’arcadia. Lei destinatarie dei due componimenti sono trasfigurate come idee che incarnano l’ideale della bellezza classica, una bellezza che viene intesa come un dono concesso agli uomini in modo tale che essi possono essere risarciti dalla bruttezza e dalla disarmonia che affligge la loro esistenza. 

I sonetti invece rappresentano la componente lirica della poesia foscoliane qui trovano infatti espressione l’interiorità e l’emotività. I quattro sonetti maggiori sono: alla sera, a zacinto, in morte del fratello Giovanni e alla musa.

I temi centrali sono: il sepolcro, la bellezza, l’esilio, la paura (rende eterno ciò che per sua natura immortale). 

Il lessico è ricco con un ampio uso delle figure retoriche.

Dei sepolcri (carme, poema epico didascalico) Composto da endecasillabi sciolti. è privo di strofe.ci sono forme ellittiche, Foscolo passa da un argomento all’altro apparentemente senza un filo conduttore in quanto è il lettore a dover comprendere i vari collegamenti mettendo in atto un famoso enigma.lo stile è elevato (termini aulici e linguaggio complesso) ci sono quattro macro sequenze che trattano le diverse tematiche è possibile mantenere vivi i posteri tramite le opere (poesia eternatrice).

Poemetto («carme») in endecasillabi sciolti scritto in forma epistolare a Ippolito Pindemonte. Originato da una discussione riguardo l'editto di Saint-Cloud (1804) con il quale si imponevano le sepolture fuori dai confini delle città e veniva regolamentata la presenza di lapidi con iscrizioni sulle tombe. ⋅ Pindemonte: "la sepoltura è importante!" (cristiano) Foscolo: "la morte porta la dissoluzione dell'essere" Il tema centrale è la morte: contrapposizione tra l'idea che essa sia il nulla eterno e l'illusione di una sopravvivenza dopo la morte, garantita dalla tomba. L'esaltazione della tradizione e dei grandi del passato è un tentativo per dare una risposta ai problemi vivi nella coscienza collettiva.


Struttura

Il linguaggio è elevato e antico, mentre il lessico rimanda a Parini e Alfieri ci sono quattro macro sequenze che trattano le diverse tematiche:

1. materialismo: inizia con una domanda retorica e chiede se il sonno della morte È meno doloroso se c’è una tomba e dei cari che piangono e danno conforto. Apparentemente la risposta è no ma poi riflette sul ruolo sociale della tomba come la poesia, ha una funzione eternatrice E crea un legame tra i vivi e morti

2. Funzione civile delle tombe: Foscolo descrive l’istituzione del rito delle sepolture e del culto dei morti come una tappa fondamentale della civiltà umana

3. Funzione pubblica delle tombe: vengono riportati degli esempi di tombe di personaggi pubblici che vengono esaltati per le loro azioni eroiche

4. Funzione della poesia: eternatrice


ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS

Capostipite del moderno romanzo italiano.

È un romanzo epistolare che narra la storia dell’amore infelice di Jacopo ortis per Teresa (promessa sposa ad un altro uomo). Tale storia presenta un epilogo tragico, ovvero la morte di Jacopo. inoltre il tema amoroso si intreccia con quello politico.il protagonista rappresenta il conflitto esistenziale tra la vitale capacità di provare dei sentimenti e la frustrazione di non poterli realizzare. (Jacopo è l’AlterEgo di Foscolo)

La lingua si adatta facilmente alle diverse tematiche, presenta intonazioni colloquiali e mutevoli, adatti ad un pubblico La trama Si tratta di un romanzo epistolare: nella finzione letteraria, Lorenzo Alderani, dopo il suicidio di Jacopo Ortis, pubblica le lettere che l’amico gli ha inviato fra l’11 ottobre 1797 (all’indomani del trattato di Campoformio) e il 25 marzo 1799, subito prima della morte. Lasciata Venezia per sfuggire alle persecuzioni politiche, Jacopo incontra sui colli Euganei la bella Teresa, di cui si innamora, ricambiato,

benché la fanciulla sia già promessa al meschino Odoardo per ragioni d’interesse. Dopo un lungo viaggio per l’Italia, che lo porta fra l’altro a Firenze e a Milano, appresa la notizia del matrimonio fra Teresa e Odoardo, ritorna sui colli Euganei dove, vistasi negata ogni possibilità di azione sia in campo politico sia in campo sentimentale, si toglie la vita pugnalandosi al cuore.


ORTIS E FOSCOLO: Foscolo da un lato trasfonde in Ortis la propria esperienza biografica, mentre dall’altro tende a modellare la propria vita sul suo esempio. Una delle ragioni del fascino (e del successo) dell’opera sta proprio in questa confusione o sovrapposizione di ruoli. E tuttavia diversi elementi ci ricordano il carattere letterario dell’Ortis, uno su tutti il fatto che il personaggio si suicidi, l’autore invece no.


Temi

1. Amore: insieme al tema dell’amore, Foscolo riprende anche l’idea il nudista della donna angelo che nobilita l’uomo. Jacopo elogia il Dio dell’amore degli antichi poiché creatore della poesia eternatrice che permette di ricordare le persone rendendoli immortali 

2. Tema patriottico e politico: viene ripresa la delusione politica di Foscolo causata dal trattato di Campoformio e la delusione storica provocata dalla rivoluzione francese

3. Morte: il tema della morte fa da sfondo ed anticipa le idee preromantiche. Tale tema lega le lettere di Jacopo Ortis ai sepolcri in quanto Foscolo teme l’illacrimante sepoltura

4. Connessione tra la natura e lo stato d’animo del protagonista: nel momento in cui Jacopo lascia Teresa, tutto appare bellissimo e anche la natura partecipa alla sua felicità.

5. Ritualizzazione del mito e il tema delle illusioni: le illusioni creano una vita alternativa che protegge l’animo del protagonista, le illusioni creano speranza E senza di essa la vita non è degna di essere vissuta

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