ARISTOTELE APPUNTI

 VITA


Aristotele nacque a Stagira nel 384 a.C., discende da una stirpe di medici della corte dei macedoni e probabilmente fu indirizzato alla professione di famiglia e ciò spiegherebbe la sua inclinazione alla concretezza e alla scienza sperimentale. Dopo la morte del padre fu affidato ad un parente che lo manderà all’accademia di Platone, era uno dei più ribelli ed entrerà spesso in contrasto con Platone, vi rimarrà per 20 anni, fino alla morte del maestro. A questo periodo risalgono le opere scritte in forma ideologica, quindi riprende la retorica e l’immortalità dell’anima.


Cominciano le critiche con Platone, anche se lo ammirava e lo chiamava La Mente, lo critica soprattutto per la teoria delle idee, il mondo dell’iperuranio perché sono troppo complicate e non ammetteva che il vero mondo fosse spostato nell’aldilà, oltre la fisica nella Metafisica; considerava le idee come la possibilità di separare la realtà e non la Sostanza Vera e Propria e sostiene che complichino la realtà: Platone dovette infatti spiegare nel Timeo il Dio Demiurgo e come il mondo dell’iperuranio possa essere responsabile del mondo sensibile, a differenza di Platone sostiene che ogni cosa è Ente e Sostanza. Il principio risiede nelle cose stesse e non in un altro mondo.


Dopo la morte di Platone si dirige in Asia Minore e conosce Pizia che diventerà sua moglie, si trasferisce a Mitilene e sarà chiamato da Filippo (re Macedone) nel 343 per fare da Precettore al figlio Alessandro. Nel 347 fa ritorno ad Atene e fonda il suo liceo (era vicino al tempio dedicato ad Apollo Licio) che prenderà il nome di Peripato (passeggiata) perché c’era un giardino adatto al passeggio dove Aristotele amava spiegare passeggiando, gestì la sua scuola per 12 anni. Nel 323 morì Alessandro Magno e si risvegliarono i suoi sentimenti anti-macedoni, scoppiò una rivolta che travolse anche Aristotele. Si trasferisce a Calcide, patria della madre, e qui muore. Era talmente legato alla moglie Pizia da voler esser sepolto accanto a lei.


Si interessa ad ogni forma di Sapere, a differenza di Platone il suo interesse è su tutti ciò che è scibile sia nella metafisica, sia nel mondo sensibile. Aristotele divide le scienze:


Teoriche

Metafisica, si occupa dei principi primi della realtà

Fisica, studia gli enti in quanto caratterizzati dal cambiamento

Matematica, studia i concetti, numeri e forme geometriche che sono tratte dall’astrazione delle cose fisiche.

Sono considerate le scienze più alte, indagano scio che è necessario, aspirano ad una conoscenza disinteressata. Adottano un metodo dimostrativo che consiste nel riconoscere la relazione tra un oggetto e la sua casa. Secondo Aristotele tutti aspirano a questo tipo di conoscenza per giungere alla somma conoscenza: la Sapienza (l’oggetto più desiderato dagli uomini)



Politica

Studiano il possibile, hanno per oggetto il contingente cioè ciò che può essere diverso da com’è, in particolare l’azione umana nelle forme di comportamento individuale e collettivo. Guidano gli uomini per il bene dell’individuo e della vita.



Tecniche

Studiano il possibile, si occupano anch’esse del contingente ma il loro oggetto specifico è la produzione pratica, sono analoghe a quelle pratiche. Offrono all’uomo ciò che la natura non dà ovvero i beni essenziali per la vita.



LA LOGICA DI ARISTOTELE

La logica è una scienza analitica, studia il metodo con cui si organizzano i discorsi, è la scienza della dimostrazione che studia la validità di un discorso. Tutti i trattati riguardanti la logica sono racchiusi nell’ ORGANON (strumento) così denominato sin dall’antichità. La logica di Aristotele è Formale, non studia nessuna particolare categoria di ente ma considera la forma di un discorso composto da:

Termini, elementi semplici del discorso riconducibili alle categorie; generi sommi oltre ai quali non possiamo predicare:

Proposizioni, enunciazioni di predicazione

Ragionamenti, i sillogismi possono essere induttivi (dal particolare al generale) deduttivi (dal generale al particolare)

Ci sono le categorie dei ‘generi sommi’ che predicano qualcosa della sostanza e sono totalizzanti.





SILLOGISMO

Il sillogismo è un ragionamento in genere deduttivo, è formato da 2 premesse ed una conclusione, è vero solo se le premesse sono vere.

Premessa maggiore=tutti gli uomini sono mortali (termine maggiore)

Premessa minore =tutti i filosofi sono uomini (termine minore)

Conclusione (deriva la conseguenza del ragionamento) = tutti i filosofi sono mortali (termine medio)

Ci sono vari tipi di sillogismo:

SCIENTIFICO, porta alla conoscenza della vera realtà. Deve partire da premesse vere, in genere sono delle deduzioni e non serve acquisire nuove conoscenze

DIALETTICO, fornisce gli strumenti per imporsi in una discussione. Parte da premesse generalmente ammesse come valide, gli Endoxa e giunge a conclusioni probabili. Può essere deduttivo o induttivo e utilizza la tecnica della confutazione (dibattito)

ERISTICO, ha lo scopo di convincere l’uditori. Parte da premesse fallaci e giunge a conclusioni apparentemente valide, ed è dunque un sillogismo apparente.



REALISMO GNOSEOLOGICO

Esiste una corrispondenza tra il livello ontologico e il livello logico, in pratica un ente(ont.) è espresso dal termine che lo indica e il concetto che lo rappresenta (log.)



PROBLEMA DEI PRINCIPI PRIMI

Anapodittiche=enunciati da cui prendono il via le dimostrazioni cioè indimostrate, da cui derivano le Definizioni. Le definizioni esprimono le proprietà necessarie delle figure geometriche: Assiomi (principio evidente di per sé) e Postulati (principio evidente senza provarne la validità)

I 3 principi Anapodittici regolano la logica:

Principio d’identità= ogni soggetto è uguale a se stesso A=A

Principio di non contraddizione = A div B e non può essere affermato il contrario

Principio del terzo escluso= tra l’affermazione e la negazione non esiste un’altra possibilità



LA DIALETTICA

La Dialettica è l’arte di argomentare al fine di prevalere in discussione, consiste in un’operazione di Diaresis=divisione dei generi nella loro specie. Occorre padroneggiare le Regole, tutte le proposizioni sono costituite dalla relazione tra soggetto e predicato. Aristotele investe sia sulla logica che sull’ontologia, secondo lui il pensiero e il linguaggio rispecchiano la realtà (1. L’essere può essere analizzato con le parole, logica, 2. L’essere rispecchia perfettamente la realtà, ontologia). L’ontologia è il modo di intendere l’essere, generi e specie sono strumenti che permettono di ricostruire le gerarchie di idee. La logica segue il processo induttivo seguendo:

Prospettiva logica = vengono riferiti i predicati cioè le categorie come modi di predicare l’essere.

Prospettiva ontologica = inseriscono le varie proprietà cioè le categorie come modi in cui si predica l’essere

Il criterio per classificare i concetti è Induttivo, viene utilizzato il metodo analitico che presenta una domanda essenziale (che cos’è) e viene scomposto un dato per individuare i fattori che lo compongono.

Tutto è Sostanza =è la 1°categoria, Tutte le altre sono accidenti, predicano qualcosa della sostanza ma non sono strettamente legate ad essa.



LA METAFISICA

O filosofia prima è una scienza che studia le caratteristiche generali dell’essere. Aristotele dà 4 definizioni:

Scienza dell’essere in quanto essere ONTOLOGIA, scienze della sostanza USIOLOGIA, scienza delle cause e dei principi primi AITIOLOGIA, scienza di Dio e della sostanza immobile TEOLOGIA. Tutte riconducono a Dio, alla domanda cos’è l’essere Aristotele vede i filosofi precedenti: naturalisti = principio naturale, Platone le idee= principio formale. Per Aristotele la sostanza è l’unione tra i 2 ovvero il sinolo. Aristotele spiega il divenire nel mondo sensibile come passaggio da atto a potenza, l’atto ha una priorità logica, cronologica e ontologica sulla potenza, l’atto è forma, se è puro è Dio, la potenza è materia prima di forma e l’unione tra la forma e la materia crea l’ente.

Il divenire può essere spiegato anche dalle Cause e Principi primi = 4 generi

Causa materiale, ciò di cui un ente è fatto, causa formale definizione di un’essenza, causa efficiente ciò da cui proviene il movimento ciò che determina il suo effetto, causa finale il fine dell’ente la realizzazione completa l’ente. Spiegano il divenire nel mondo sensibile

Per ognuno dei principi primi esiste una causa prima alla quale giungiamo se torniamo indietro:

Causa prima materiale = costituita da 5 elementi (terra acqua fuoco aria e l’etere), causa prima formale= essenza di ogni specie, causa prima efficiente la cui ricerca conduce a provare l’esistenza di una sostanza immobile, causa prima finale: realizzazione della propria forma

Ciò ci conduce a Dio (non cristiano ma un dio che ha tutte le forme). Dio può essere motore immobile, perfetto, atto puro, immateriale, eterno, è motore immobile ciò muove non può essere in movimento. È immobile ma produce movimento attirando a sé la potenza dando forma al mondo sensibile. Dio è la causa finale del moto, muove i cieli e la natura dotati di intelletto che aspira alla perfezione perciò il movimento è circolare. Dio è pensa a se stesso perchè è perfetto e non può pensare a qualcosa di imperfetto come la sostanza, ha il puro piacere ed entra nella Beatitudine, è dimostrato per mezzo della ragione, è persona perché dotato di intelletto, non ha creato il mondo ma ha spinto la potenza per far sì che esistesse, non provvede al mondo perché pensa a se stesso e non alle cose del mondo.

Ontologia, come dobbiamo pensare l’essere: per Parmenide l’essere è e non può non essere, per Aristotele l’essere ha diversi significati che si riducono a modi diversi di essere: essere come accidente ( caratteristiche casuali), essere come vero ( come l’uomo pensa la realtà) essere come categorie ( essere con le sue determinazioni generali e nel divenire) essere come atto e potenza.



LA FISICA DI ARISTOTELE

Comprende la cosmologia, psicologia (parla della forma e le forme viventi) biologia e matematica. Studia le sostanze mobili caratterizzate da materia e movimento, la fisica pretende di spiegare perché la natura è organizzata in un certo modo, indaga sull’essere degli enti. La matematica astrae le caratteristiche dall’ente, studia gli aspetti quantitativi, non appartengono alla realtà ma al pensiero.

Il Movimento è la via attraverso cui un ente tende alla realizzazione della propria essenza, coincide con il divenire, si può manifestare in diverse forme; sostanziale (indica la generazione), qualitativo (cambia nel tempo), quantitativo, locale si presenta in altre 3 forme =circolare (perfetto: movimento dei cicli), dall’alto verso il basso (acqua-terra), dal basso verso l’alto (fuoco-aria). Tendono al luogo naturale, luogo che coincide con l’essenza. Esistono diversi moti: moti naturali=assecondano il luogo naturale, moti rettilinei=propri dei 4 elementi, moto circolare =perfetto perché appartiene all’etere (5 elemento, 55 sfere=universo aristotelico), moti violenti = quando si contrasta il luogo naturale e presuppone una causa artificiale.

La Sfericità dell’universo (geocentrico), l’universo è perfetto, sferico, unico, finito, chiuso, eterno. È costituito da sfere concentriche che girano con una loro intelligenza, 55 sfere concentriche, non esistono spazio e tempo, misura del movimento, esistono solo se esistono in corpi, non esiste il luogo in quanto lo spazio è sempre occupato. Aristotele esclude la possibilità di un infinito perché indicherebbe che “ancora deve venire e compiere il suo fine”, l’universo è perciò già completo, al centro c’è la terra. È Geocentrico e diviso in 2 zone, mondo terrestre e mondo sfera celeste costituito dai 4 elementi.

Cielo delle stelle fisse, i cieli sono la causa motrice del mondo sensibile, possiedono un corpo etereo e un ‘anima che desidera il bene, astri=divinità. L’universo è chiuso dal cielo delle Stelle Fisse, questo sistema non è accettato da Galileo ma accolto da Tolomeo. La terra è una sfera: immobile, al centro dell’universo, corruttibile, costruiti da 4 elementi, ha un moto proprio. Tutti i corpi Celesti ruotano intorni alla terra trasportati dalla sfera in cui sono incastonati (luna, mercurio, venere, sole, marte, giove, saturno), ogni sfera ha il proprio moto di rotazione (simile a quello di Dio) trasportano con se il movimento dei pianeti e degli altri cieli, sono collegate ognuna alle sfere superiori vengono concepite come delle Divinità. Origine del Movimento dei cieli è dovuto al fatto che sono attratti dal 1° motore immobili che comunicano poi al mondo sensibile.



LA PSICOLOGIA

Riguarda l’anima che è un tutt’uno con il corpo perché l’anima è atto perciò dopo la morte l’anima non vive, muore con il corpo. Aristotele individua 3 tipi di anima:

Anima vegetativa: propria degli esseri viventi più semplici che si nutrono e riproducono e non si muovono

Anima sensitiva: propria degli esseri in grado di percepire e svolgere movimento

Anima intellettiva: posseduta dall’uomo (che possiede anche le altre) è la più alta è il pensiero, è di chi agisce in base al pensiero

L’anima è una tabula rasa in cui possiamo imprimere qualsiasi conoscenza.

Il processo cognitivo, per Aristotele è importante il processo conoscitivo induttivo, la conoscenza avviene attraverso: l’intelletto (perviene all’universale) è il pensiero= capacità di percepire l’essenza degli oggetti spogliandoli di tutte le Terminazioni fisiche e astraendolo, raccogliendo solo gli attributi che appartengono a quell’oggetto (l’uomo non ricorda tutti gli uomini ma ricorda il concetto di uomo estrapolando le caratteristiche necessarie. E attraverso la sensazione (parte dall’esperienza) la conoscenza parte dagli organi di senso che percepiscono le forme sensibili degli oggetti e il senso comune coordina le percezioni, è quindi un passaggio dalla potenza all’atto. Oltre ai 5 sensi Aristotele trova un 6° senso che permette il comportamento delle sensazioni e permette di percepire più cose.

Esaurito il contatto diretto con gli oggetti c’è la facoltà dell’immaginazione che conserva le immagini degli oggetti percepiti, l’accumularsi di queste immagini porta all’esperienza, ha importanza pari alla Metafisica, e vengono conservate nella Memoria.

Aristotele respinge la contrapposizione Platonica tra conoscenza sensibile e conoscenza razionale, distingue inoltre:

Intelletto attivo: causa motrice della conoscenza, ciò permette all’intelletto passivo di entrare in atto è comunea tutti e rende visibile ciò che potrebbe non esserlo.

Intelletto passivo: intelletto in potenza ovvero la capacità di assumere le forme intellegibili di pensare le cose.



LA BIOLOGIA

Si parte da osservazioni empiriche, si inventa la divisione in generi e specie ritenute immutabili ed eterne.



LE SCIENZE PRATICHE

Finalizzate all’azione, non alla conoscenza disinteressata, differiscono da quelle poietiche anche per l’oggetto mentre le teoriche indagano sul necessario, le pratico-poietiche studiano le realtà contingenti (realtà che non si può modificare) quelle che possono essere diverse a seconda dei nostri comportamenti e delle leggi che vengono applicate. L’oggetto è tutto ciò che dipende dall’azione dell’uomo.



L’ETICA E POLITICA

Le opere di Aristotele: etica demea, etica nicomachea, grande etica. L’etica mira a guidare le persone che agiscono e adottano comportamenti adeguati al suo bene. L’uomo agisce sicuramente per il bene e la felicità. Nell’etica nicomachea Aristotele osserva che l’arte della fabbricazione delle briglie e di tutti gli strumenti che servono per recarli è subordinata all’equitazione, tutte le azioni mirano a qualcosa e il fine supremo delle scienze pratiche è il perseguimento del bene umano. La disciplina che se ne occupa è la politica, secondo Aristotele è possibile raggiungere il bene solo attraverso la politica vivendo in comunità perché l’uomo non basta da solo. TIPI DI BENI:Eudaimonia = l’uomo che segue la propria natura e tende alla felicità, secondo Aristotele non può essere raggiunta attraverso ricchezza, onore, piacere ma solo attraverso la vera felicità che produce un piacere perfetto e duraturo e non dipende da altre persone.


Un uomo che eccelle in un’attività è un uomo virtuoso rispetto a quell’attività, ci sono due tipi di virtù: dianoetiche (quelle dei sapienti) e etiche che possono essere raggiunte seguendo solo la ragione, sono morali ed hanno un fine pratico, riguardano il dominio dei propri impulsi e riguardano il carattere e l’educazione. La felicità più alta è la virtù razionale cioè quella che seguo attraverso la ragione, il bene è realizzabile praticamente (studio per essere promosso), la felicità si raggiunge tramite la ragione, l’uomo virtuoso si distingue perché opera secondo il bene e il bello. Le virtù etiche:


Moderazione = trovare sempre il giusto mezzo (ponderare in maniera razionale), l’uomo vive la propria vita seguendo una regola costante, tra gli eccessi che è la virtù non tutte le azioni hanno il giusto mezzo in questo caso è necessario parlare di giustizia (più importante virtù etica concepibile come generale e particolare) : distributiva il bene è distribuito in base al merito dello stato( caratteristiche= libertà, virtù, ricchezza), correttiva dei rapporti privati, i cittadini sono tutti uguali però ci può essere qualcuno che viola le leggi e il giudice deve intervenire. L’obbiettivo è la correzione dei comportamenti, la norma giuridica che mira a questo è universale perciò non si adatta alle situazioni particolari, qui interviene l’equità = -del giudice di cogliere e applicare la norma.


L’amicizia, filia, è un bene proprio dell’uomo, è una cosa bella ed una necessità per Aristotele, è un riconoscimento che consiste nel sentimento di affetto e si distingue da amore e benevolenza. Si fonda su piacere (tipico dei giovani e destinato a durare poco a causa del carattere mutevole) e utilità (dall’età adulta e cessa al venir meno dell’utilità). Solo l’amicizia si fonda sul bene e dura nel tempo, quella del saggio che vede nell’amico un altro se stesso e porta così ad un amicizia intima e con uguaglianza.


Le virtù dianoetiche sono proprie dell’anima razionale, non hanno un fine

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