Testo argomentativo sull'utilizzo dei social network ( Italiano )

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Sviluppare un testo argomentativo sull'utilizzo dei social network e sul ruolo che hanno nella società


Scrivere un testo argomentativo sull'utilizzo dei social network e sul ruolo che hanno nella società



L’utilizzo dei social network


I social network sono una delle risorse multimediali che ha modificato maggiormente la nostra società. Ormai la nostra vita procede in funzione di un cellulare o di un qualsiasi dispositivo con accesso a internet. Ricerche, dati, foto, frasi, canzoni: una parte di noi stessi appartiene inevitabilmente al web, nel bene o nel male. Mai come ora, in un periodo storico segnato da una pandemia globale, ci stiamo avvicinando sempre più a questo mondo tecnologico, che sembra aver preso il sopravvento sulla nostra quotidianità. Quasi banalmente, anche nelle piccole cose, veniamo influenzati dall’universo dei social, soprattutto noi giovani, spesso viviamo in condizioni in cui il non avere un cellulare, ci fa sentire vuoti. Ma allo stesso tempo essere social non significa necessariamente essere dipendenti da questi ultimi: bisogna guardare entrambe le facce della medaglia, in quanto da un lato, sono considerati, specialmente dai più adulti, come la rovina delle nuove generazioni, ma al tempo stesso sono comunque un modo per ricevere istantaneamente notizie e informazioni da tutto il mondo, e a qualsiasi ora del giorno. Ed è proprio in quest’ottica che si sono mossi anche gli enti pubblici dello Stato, durante questo periodo particolare, per rendere attiva e partecipe la popolazione a tutte le iniziative intraprese.


Allo stesso modo anche la Chiesa ha cercato il modo di innovarsi e rinnovarsi: seppur possa sembrare una comunità retrograda, è riuscita ad integrarsi, attraverso post e specialmente dirette, nella vita quotidiana dei fedeli, in modo da non passare in secondo piano e continuando a far parte della quotidianità della popolazione. Per tutti i credenti, infatti, la religione è sempre stata un punto di riferimento fondamentale, e soprattutto ora, avere fede e affidarsi a qualcuno è fondamentale per non perdere la speranza in un futuro migliore. La Chiesa ha sempre cercato di stare al passo con i tempi: si è posta in modo pacifico e accogliente verso l’era dei social network. È evidente infatti che questi siano considerati, se usati nel modo corretto, come uno dei mezzi di comunicazione più immediati e efficaci al giorno d’oggi. Ecco alcuni esempi dell’impegno della Chiesa in questo contesto.


Il 12 febbraio 1931, Papa Pio XI parlava per la prima volta in radio, lanciando il suo messaggio dalla stazione di Radio Vaticana a tutti i fedeli in ascolto. Si trattò di un evento importante, una sorta di spartiacque per il mondo cattolico: il Papa si faceva vicino al popolo, parlando al cuore della gente, uscendo dalle segrete stanze del Vaticano, per giungere nelle case e vivere in pienezza l’universalità della Chiesa. Ancora con un messaggio da Radio Vaticana, Papa Giovanni XXIII alle 12.00 del 25 ottobre 1962, scongiurò il pericolo di una III Guerra Mondiale e sciolse la tensione tra USA e URSS per la questione delle basi missilistiche a Cuba. La Chiesa, dunque, ha scelto di parlare al popolo affidandosi ai mezzi di comunicazione, evolvendo e progredendo nel linguaggio e negli strumenti di pari passo all’evoluzione e al progresso dei media. Il 12 dicembre 2012, l’allora Papa, Benedetto XVI decise di iscriversi su Twitter e, per la prima volta dall’account ufficiale del Vaticano @Pontifex, con un “Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter”, aprì all’evangelizzazione sulla piattaforma di un social network.


Il 17 marzo 2013 il neo eletto Papa Francesco inaugurò il suo pontificato affidando il suo primo messaggio all’account @Pontifex: “Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me. Papa Francesco”. Infatti, proprio lui ha sottolineato, più volte, come anche i social media, possono essere i luoghi dove scorgere la bellezza della fede.


Papa Francesco è connesso attraverso tutti i social network principali e sempre attivo. Sembra proprio che la Chiesa abbia trovato e compreso il modo migliore per diffondere la parola di Dio in tutto il mondo senza più barriere. I social vengono utilizzati dal pontefice per condividere eventi, pensieri e le proprie opinioni sulle tematiche globali più rilevanti per la Chiesa cattolica oltre a passaggi della Bibbia e molte foto che mostrano come l’istituzione della Chiesa si stia muovendo per aiutare i più bisognosi ovunque sia necessario. La Chiesa punta nella direzione del progresso per mettersi al passo con i tempi. Molti fedeli infatti si stanno aspettando una vera e proprio rivoluzione del cattolicesimo.


Oltre a sfruttare i social network, la Chiesa si è adoperata per creare diverse applicazioni per smartphone e tablet. La prima è CEI, pensata per sostituire il breviario cartaceo utilizzato dai fedeli quotidianamente per aiutare nella preghiera. La seconda è SINDR, app che permette di visualizzare velocemente tutte le chiese e i luoghi di culto presenti nelle vicinanze.  Questa app registra tutte le volte che il fedele visita un luogo di culto e quali azione compie. L’idea è quella di essere parte integrante della vita degli utenti per spingerli così a riavvicinarsi alla fede e aumentare la partecipazione nei luoghi di culto.


Ma come spesso accade, nonostante i social siano usati, in casi come questo, in modo produttivo, sono molti i problemi che vengono riscontrati. Quello più frequente è sicuramente legato alla privacy, alla divulgazione non autorizzata di informazioni. Ovviamente tutto ciò deriva anche da un’irresponsabilità del singolo, e non solo a bug del sistema o tentativi di hackeraggio. Per questo motivo sono state introdotte delle limitazioni d’età per l’utilizzo dei social. L’art. 8 del Gdpr prevede che nei casi di “offerta diretta di servizi della società dell’informazione” (tra i quali rientrano, ad esempio, gli account social, email, messaggistica etc.) i minori che abbiano raggiunto una certa età (stabilita, caso per caso, da ciascun Paese membro dell’Unione europea) possono dare il consenso al trattamento dei dati personali. In Italia (in virtù dell’art. 2 del codice della privacy) chi ha compiuto i 14 anni può dare il consenso al trattamento dei dati personali che lo riguardino. 


Quindi come abbiamo visto, l’utilizzo dei social è uno dei temi più attuali su cui poter discutere. Lo Stato sta lavorando per risolvere le varie problematiche relative a quest’ambito, in modo da rendere internet un posto più sicuro e utile alla nostra società. Lo stesso succede per la Chiesa, che innovandosi giorno per giorno, anche grazie ai vari discorsi di Papa Francesco, cerca di indirizzare i fedeli e non, verso la strada giusta per l’utilizzo di queste nuove piattaforme. Ovviamente la voglia, la maturità e la responsabilità devono necessariamente partire da ciascuno: la tecnologia e le varie app di comunicazione sono una grande risorsa, per noi giovani come per tutta la popolazione, e se utilizzate in modo corretto e moderato, porteranno ad un cambiamento irreversibile verso il futuro e l’innovazione. 

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