Appunti sulla Rivoluzione Russa ( Storia )




Introduzione

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All’inizio del 900 la Russia copriva un territorio vastissimo, 100 nazionalità con tradizioni diverse e aveva a capo lo ZAR che aveva un potere assoluto ed era considerato un’autorità sacra (non c’era una costituzione che ne limitava i poteri). La censura era rigida, l’economia fondata sull’agricoltura (servitù della gleba abolita solo nel 1864), gli operai avevano salari inferiori alla media europea. attirati nelle città i figli dei contadini più poveri = formazione di un proletariato industriale, erano Pagati con salari nettamente inferiori alla media europea, privi di diritti sindacali. ESERCITO DI MASSA: servizio militare di durata limitata, Il servizio militare Per il contadino > unica occasione per uscire dal proprio villaggio / fraternizzare con l’operaio proveniente dalla fabbrica; Per l’intellettuale > possibilità di discutere con il popolo le idee che venivano dall’estero.

Nel 1894 sale al trono NICOLA II, molto religioso, preoccupato dall’emofilia del figlio, uomo incapace di governare. C’è dunque nel 1896 il primo sciopero operaio a Pietrogrado e nel 1898 nasce il Partito socialdemocratico che poco dopo si divide in bolscevichi (Lenin, estremisti) e menscevichi (moderati). Gli eventi precipitano e nel 1904 la Russia dichiara guerra al Giappone e nel 1905 è costretta a chiedere una pace umiliante. I sacrifici economici resero forte l’opposizione degli operai che il 22 Gennaio 1905 si oppongono allo zar davanti al palazzo d’inverno sono sparati dai soldati dando inizio a sommosse, stragi e ammutinamenti (come quello della corazzata Potemkin). Gli operai iniziano ad organizzarsi in soviet (consigli) e lo zar per evitare la rivoluzione concede un parlamento con poteri limitatissimi: la DUMA. Nel 1906 fu dunque ristabilito l’ordine (Lenin fu costretto a fuggire). 

Il potere zarista era riuscito a sopravvivere alla dura prova del 1905 non riuscì a superare l’urto provocato dalla Prima guerra mondiale. La Russia non aveva raggiunto un grado di sviluppo economico sufficiente ad affrontare un conflitto di lunga durata tra potenze industriali. Era Priva di armi moderne, Sprovvisti di munizioni e viveri Guidati da un alto comando incompetente

I soldati russi furono mandati al massacro contro l’esercito austro-tedesco (potente e ben equipaggiato). Risultati disastrosi, Milioni di morti e feriti Il malcontento cresceva in tutto il Paese. Nelle città > gli operai scioperavano in massa /  accoglievano concrescente entusiasmo idee anarchiche e socialiste. Più che la guerra in sé, era stata la crisi economica a disgregare la società russa.




 LA RIVOLUZIONE DEL FEBBRAIO 1917

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Fu la protesta popolare a far precipitare la situazione. Incominciò a Pietrogrado il 20 FEBBRAIO, con uno sciopero di operai cui si unirono le donne che protestavano contro il carovita. In pochi giorni fu uno sciopero generale: lo zar ordinò di sciogliere le manifestazioni e decretò lo stato d’assedio, ma le truppe fraternizzarono con gli scioperanti. Il 27 FEBBRAIO i rivoltosi si erano ormai impadroniti della città. Mentre la rivolta si estendeva, coinvolgendo anche Mosca, apparve chiaro che il regime zarista non era più in grado di riprendere il controllo della situazione. Era ormai insanabile la frattura tra la monarchia e l’élite dirigente liberale e moderata. Nicola II, completamente isolato, il 2 MARZO decise di abdicare in favore del fratello Michele, che però a sua volta rinunciò immediatamente al trono. Pochi giorni dopo (15 MARZO) il governo provvisorio costrinse Nicola ad abdicare e arrestò l’intera famiglia: il regime zarista era finito. LA RUSSIA DIVENTA UNA REPUBBLICA. La rivoluzione dimostra la fragilità non solo dell’autocrazia, ma dell’intera società russa, dominata dalla contrapposizione fra una ristretta classe dirigente e una sterminata massa di contadini. 

Rasputin era un uomo a quel tempo molto influente, che aveva la fama di essere un guaritore, un mago. Infatti curò il figlio dello zar, facendosi ammettere dalla zarina Alessandra a corte, diventando il suo consigliere. I due furono accusati di cospirare contro la russia, cosi alcuni nobili attirarono rasputin in una trappola e lo uccidono.  


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Caduto lo zar, si pose subito il problema di come organizzare il governo e di che cosa fare rispetto alla guerra. Nelle campagne, intanto, incominciava un violento movimento di protesta contadina. I giorni della rivoluzione produssero di fatto due centri di potere: da un lato il GOVERNO PROVVISORIO, nominato dalla duma, Parlamento con poteri limitatissimi e guidato dal principe Georgij Evgen'evič L'vov e dai liberali (comprendeva partiti moderati e conservatori che volevano continuare la guerra e costruire regime parlamentare e proseguire la guerra con la Germania); , che il 15 marzo costrinse Nicola II ad abdicare e lo pose agli arresti con tutta la famiglia. dall’altro il SOVIET DI PIETROGRADO, il “consiglio dei deputati degli operai e dei soldati”, dei socialrivoluzionari e dai menscevichi,  avevano un potere superiore (rappresentavano milioni di lavoratori) / e avevano l’appoggio dell’esercito.


LIBERALI: Le forze liberali, concentrate nel Partito cadetto, volevano condurre la rivoluzione a un esito costituzionale parlamentare, con provvedimenti di tipo liberale: libertà di parola, di stampa, di associazione politica, abolizione della pena di morte, promessa di autonomia alle minoranze nazionali, convocazione di un’Assemblea costituente. Erano favorevoli a una prosecuzione della guerra.


I SOCIALISTI RIVOLUZIONARI, molto radicati nelle campagne, volevano invece una riforma agraria che distribuisse alle comunità rurali le terre dei grandi proprietari. Sulla questione della guerra, entrambi volevano continuare a combattere per difendere il paese. La loro era una politica di riforme graduali. 


PARTITO OPERAIO SOCIALDEMOCRATICO:I MENSCEVICHI

 intendevano dare alla rivoluzione un carattere democratico e legalitario, con un governo borghese controllato e stimolato dalle forze socialiste e dai soviet. I BOLSCEVICHI (maggioranza) erano convinti dell’inabilità della borghesia, il proletariato doveva attuare una rivolta


VUOTO DI POTERE: nessuna delle due fazioni appariva in grado di impugnare le redini di un paese sconvolto dalla guerra, dalla crisi economica e da una rivoluzione. I cadetti erano ostili sia alla pace sia alla riforma agraria: i socialisti, sia menscevichi sia bolscevichi, ritenevano che fosse in atto una rivoluzione borghese, che spettava ai liberali condurre, e non intendevano perciò assumersi responsabilità di governo, i socialrivoluzionari erano divisi tra un’ala di sinistra, che appoggiava la rivolta contadina in atto nelle campagne, e un’ala legalitaria che voleva frenarla. Intanto, il potere dello stato si frantumava in una molteplicità di micropoteri su base locale: soviet, comitati di soldati, comitati di quartiere, comitati di fabbrica, assemblee di villaggio, guardie rosse (milizie formate da giovani operai nei centri industriali), organizzazioni delle varie nazionalità

Nei mesi centrali del 1917 la Russia visse il suo primo, e anche ultimo, momento di libertà democratica con una vivacità che richiamava l’esperienza rivoluzionaria francese, II popolo incominciò a inviare messaggi e petizioni ai soviet, al governo provvisorio, ai giornali, un po’ come era accaduto con i Cahiers de doléances del 1789, Gli operai chiedevano aumenti di salario. La giornata di otto ore, la sicurezza del posto di lavoro; i soldati volevano la fine della guerra; i contadini la distribuzione delle terre. L’appellativo “cittadino” fu sostituito da “compagno” (tovaris’c), dal più forte accento egualitario



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Il vuoto di potere trovò in LENIN tornato dall’esilio in Svizzera il 3 aprile 1917, un leader intenzionato a riempirlo. Nelle cosiddette Tesi di aprile, presentate al Partito bolscevico, propose di rompere con il governo provvisorio, di attribuire tutto il potere ai soviet, di attuare una riforma agraria e di porre fine alla guerra. Per cercare di dare più stabilità all’esecutivo, nel maggio 1917 Georgij Evgen'evič L'vov formò un nuovo governo di coalizione, che comprendeva cadetti, menscevichi e socialrivoluzionari. Il ministero della Guerra fu affidato al socialrivoluzionario ALEKSANDR KERENSKIJ, contemporaneamente membro del governo e del soviet di Pietrogrado. I bolscevichi erano all’opposizione, ma erano ancora una minoranza: nel primo congresso panrusso dei soviet (giugno 1917) ebbero solo 105 delegati

Il governo provvisorio perse sempre più autorevolezza perché non affrontò le due questioni: la riforma agraria e la pace. Erano invece proprio queste le parole d'ordine dei bolscevichi, questo ne accrebbe la popolarità ("bolscevizzazione" dei soldati dilagò dopo la fallimentare offensiva lanciata nel giugno 1917 da Kerenskij in Galizia). Nel corso dell'estate 1917 la Russia divenne praticamente ingovernabile. Al fronte si moltiplicavano gli atti di insubordinazione, i reparti disertavano: fra il giugno e l'ottobre 1917 oltre due milioni di soldati tornarono a casa, i contadini incominciarono a prendere di mira anche i contadini agiati (i kulaki), nelle città cresceva la protesta operaia: rivendicavano il controllo sulla produzione. I movimenti nazionalisti rivendicarono l'istituzione di assemblee costituenti nazionali con il potere di decidere autonomamente sui rapporti con la Russia.

All'inizio di luglio 1917, a Pietrogrado, scoppiò un violento movimento insurrezionale di operai e contadini. Il governo reagì arrestando i bolscevichi, che dovettero ritornare alla clandestinità; Lenin fuggi in Finlandia. L'vov si dimise e la presidenza del governo fu assunta da Kerenskij. Kornilov, comandante supremo dell'esercito, tentò di marciare su Pietrogrado per prendere il potere, eliminare il soviet e ristabilire il vecchio ordine: i bolscevichi resistono e formano la GUARDIA ROSSA. Ciò Dimostra che nessun accordo è possibile tra proletariato e borghesia. 




SLIDE 6: RIVOLUZIONE D’OTTOBRE


In ottobre Lenin, rientrato clandestinamente a Pietrogrado dalla Finlandia, riuscì a far passare la linea dell'insurrezione armata, vincendo l'opposizione dei dirigenti bolscevichi che ritenevano invece necessaria un'alleanza con i menscevichi e i socialrivoluzionari. In questa circostanza, egli ebbe l'appoggio di Lev Trockij presidente del soviet di Pietrogrado, Stalin ("acciaio"), redattore capo della "Pravda" ("verità"), il giornale del Partito bolscevico. Nella notte fra il 24 e il 25 ottobre 1917 (6-7 novembre per il calendario occidentale), i bolscevichi occuparono i punti strategici della città, conquistando il Palazzo d'Inverno, sede del governo provvisorio. Incontrarono scarsissima resistenza, Kerenskij fuggì, i membri del governo provvisorio furono arrestati. Il 26 ottobre Lenin costituì un governo rivoluzionario che non comprendeva né i menscevichi né i socialrivoluzionari, salvo la minoranza di sinistra.




SLIDE 7: I PRIMI DECRETI DEL GOVERNO BOLSCEVICO


II nuovo governo bolscevico emanò subito alcuni incisivi decreti.

All'inizio del febbraio 1918 i tedeschi ripresero l'avanzata senza incontrare significativa resistenza: i contadini rifiutarono di riprendere le armi. Lenin prese allora la decisione di firmare una pace separata. Il 3 marzo 1918 fu sottoscritto il trattato di Brest-Litovsk. Una pace durissima per la Russia, che doveva riconoscere l'indipendenza dell'Ucraina 

 nazionalizzazione delle banche, affidamento della gestione delle fabbriche ai delegati operai, avvio di trattative di pace, riconoscimento dell'uguaglianza di tutti i popoli della Russia e del loro diritto all'autodeterminazione, decreto sulla terra (confiscava le proprietà dei grandi proprietari, della Corona e della chiesa e demandava ai soviet dei contadini il compito di redistribuirle), tribunali popolari. 

Ma i contadini e le minoranze nazionali avevano della rivoluzione un'idea diversa da quella di Lenin: aspiravano a una liberazione dal potere oppressivo dello stato, mentre i bolscevichi erano decisi a imporre instaurare la dittatura del proletariato. A novembre 1917 si tennero le tanto attese elezioni per l'Assemblea costituente a suffragio universale e scrutinio segreto, i bolscevichi risultarono in netta minoranza (25% dei voti). L'Assemblea rifiutò di riconoscere la legittimità del governo bolscevico; Lenin allora la fece sciogliere con la forza il giorno successivo al suo insediamento (19 gennaio 1918), reprimendo le manifestazioni di protesta che seguirono. Il Partito cadetto fu dichiarato illegale e i suoi dirigenti principali furono arrestati con l'accusa di preparare un colpo di stato; venne ridotta la libertà di stampa: cominciò a operare una polizia politica, la Ceka ("Commissione straordinaria per la lotta contro la controrivoluzione, la speculazione e il sabotaggio"). Lo scioglimento forzato dell'Assemblea costituente alimentò l'opposizione nei confronti del neonato Partito comunista.




SLIDE 8: GUERRA CIVILE


Nascono le armate controrivoluzionarie bianche (cosi chiamate per il colore della divisa dell'esercito zarista), organizzate da ex ufficiali dello zar, si instaurarono dittature militari "bianche" e sorgevano poteri locali o regionali che chiedevano autonomia dal governo centrale, si unirono socialisti moderati e borghesi e tra il 1918 e il 1919 infuriò nel paese ci fu una spietata guerra civile. Del "terrore bianco" e del "terrore rosso" fece soprattutto le spese la popolazione contadina, da cui entrambi gli eserciti cercarono di trarre in ogni modo gli uomini e le risorse (scontri locali, devastazioni e sangue, violenza). Nel quadro di tale violenza si colloca anche l'uccisione, da parte dei bolscevichi, dell'intera famiglia reale, detenuta a Ekaterinburg (17 luglio 1918.

I bolscevichi affrontarono la guerra civile con drastiche misure di ordine militare, economico e politico. Costituzione dell'Armata rossa, organizzata da Lev Trockij, alti livelli di disciplina e di fedeltà, i comandanti militari erano affiancati da commissari politici. Sconfissero le forze bianche e autonomiste, riportarono sotto il controllo del governo gran parte del paese. I "bianchi non seppero proporre alle popolazioni contadine altro che dittature spietate e la perdita di quella terra conquistata, invece il governo bolscevico rappresentava l’unica forza capace di mantenere unito lo stato.  Il potere rivoluzionario era sopravvissuto grazie alla forza rappresentata dal Partito comunista, che Lenin trasformò in un'organizzazione disciplinata e centralizzata.

I comunisti affrontarono la guerra civile anche con drastiche misure economiche e politiche. L'economia era distrutta: nelle città mancavano i generi di prima necessità e fioriva il mercato nero; i trasporti erano collassati. I bolscevichi impressero una brusca accelerazione al processo di abolizione della proprietà privata e del libero mercato. Fu il cosiddetto comunismo di guerra: nazionalizzazione delle imprese, anche medie e piccole; statalizzazione del commercio interno; attuazione di una rigida disciplina del lavoro, requisizione forzata di tutto il grano. Squadre di operai armati e comitati di contadini vennero organizzati per garantire l'osservanza del decreto, che colpi con brutalità i contadini medi e agiati (kulaki). La capitale fu spostata a Mosca. Da una dittatura del proletariato si passò a una DITTATURA DEL PARTITO BOLSCEVICO.  Le altre organizzazioni politiche vennero messe fuori legge, vennero proibiti i giornali non bolscevichi, fu reintrodotta la pena di morte. Il partito assunse un potere assoluto, svuotando di contenuto il ruolo dei soviet. La polizia politica, la Ceka, assunse dimensioni e poteri sempre maggiori sotto il comando di Feliks Dzeržinskij, eseguendo arresti di veri o supposti "sabotatori", fucilazioni, campi di detenzione. 



SLIDE 9: NEP


Superata questa difficile fase bisognava ricostruire l'economia: i contadini si ribellavano, la produzione industriale era in crisi, gli abitanti cercavano rifugio nelle campagne e cresceva il brigantaggio. Nel 1921 un’epidemia di tifo causò milioni di morti: Lenin varò la NEP, ottenendo il consenso dei contadini: nuova politica economica che distingueva:

-  un settore socializzato sotto il controllo dello Stato, fatto da banche, trasporti, grande Industrie, commercio estero

- settore libero che promuoveva l'iniziativa privata, il commercio interno, la piccola industria. 

I risultati furono positivi e questo poter rimettere in moto le riforme politiche. Nel 1922 la Russia diviene l'Unione delle Repubbliche Socialiste sovietiche URSS.




SLIDE 10: ASCESA DI STALIN 


Lenin morì nel 1924, corpo imbalsamato/deposto nel mausoleo IN Piazza Rossa Mosca.  il nome di Pietrogrado cambiato in Leningrado. Delicato problema successione: la guerra tra Trotki, principale collaboratore di Lenin, grande cultura, capo dell’Armata rossa e Stalin , segretario generale del partito durò 3 anni. Stalin abile /privo di scrupoli isolò politicamente l’avversario, 1929 Trotzki espulso dall’URSS. Stalin = uomo più potente dell’Unione sovietica. 


COLLETTIVIZZAZIONE: contadini ottenuta la terra non erano disposti a cederla allo Stato né consegnare i raccolti. La Nep aveva rinunciato alla collettivizzazione e aveva liberalizzato il commercio. Si erano formate così numerosissime aziende familiari  piccole dimensioni) e aziende più grandi nelle mani di ricchi contadini = kulaki. Stalin credeva che la collettivizzazione fosse indispendabile, le cooperative di contadini dovevano essere amministrati da funzionari statali. I campi avrebbero prodotto di più, con meno squilibri sociali. 


PIANO ECONOMICO QUINQUENNALE: nel 1928 stalin voleva provare l’unione sovietica ai primi posti tra i paesi industrializzati. Milioni di uoini erano sottoposti a sacrifici enormi, ma erano aninìmati dalla certezza di lavorare per la costruzione del socialismo, per una società nuova e più giusta. Ma ciò provoco  molti squilibri, venne privilegiata l’industria pesante a scapito della produzione di altri beni. I contadini opponevano resistenza alla collettivizzazione, infatti nascondevano i taccolti, abbattevano il bestimae pur di non portarlo in fattorie collettive.



SLIDE 11: TERRORE


Deportati in siberia e asia centrale. DICEMBRE 1934: il segretario dell’organizzazione comunista di Leningrado KIROV fu ucciso da un terrorista. Venne approvata la pena di morte per spie, terroristi, e per tutti coloro che non denunciavano alla polizia dei progetti sovversivi. I rivali vennero raggiunti anche all’estero: TROZTKI. 



1894 sale al trono NICOLA II

1896 il primo sciopero operaio a Pietrogrado

1898 nasce il Partito socialdemocratico

1904 la Russia dichiara guerra al Giappone 

1905 è costretta a chiedere una pace umiliante

22 Gennaio 1905 i contadini si oppongono allo zar davanti al palazzo d’inverno sono sparati dai soldati

1906 fu dunque ristabilito l’ordine (Lenin fu costretto a fuggire)

1914 aveva segnato un momento di grande concordia nazionale, ma dopo

1915 conquistarono la Galizia, la Polonia, la Lituania e parte della Lettonia, la Russia si accorse che stava perdendo

20 febbraio 1917 a Pietrogrado c’è uno sciopero di operai cui si unirono le donne, ma i soldati familiarizzarono con i rivoltosi e così il

27 febbraio 1917 i rivoltosi si erano impadroniti della città

2 marzo 1917 Nicola II abdica, così nasce il governo provvisorio

15 marzo 1917 Il governo obbliga Nicola II ad abdicare

3 aprile 1917 tesi di Aprile di Lenin

maggio 1917 L’vov formò un nuovo governo di coalizione, che comprendeva cadetti, menscevichi e socialrivoluzionari

giugno 1917 primo congresso panrusso dei soviet (minoranza bolscevica), offensiva lanciata da Kerenskij in Galizia

estate 1917 la Russia divenne praticamente ingovernabile

luglio 1917 a Pietrogrado, scoppiò un violento movimento insurrezionale. Il governo reagì arrestando i bolscevichi, che dovettero ritornare alla clandestinità; Lenin fuggi in Finlandia, Kornilov, comandante supremo dell'esercito, tentò di marciare su Pietrogrado per prendere il potere, fu bloccato dalla mobilitazione del soviet

ottobre 1917 Lenin rientra clandestinamente

24-25 ottobre 1917 i bolscevichi occuparono i punti strategici della città, conquistando il Palazzo d'Inverno

26 ottobre Lenin costituì un governo rivoluzionario che non comprendeva né i menscevichi né i socialrivoluzionari

Novembre 1917 elezioni per l'Assemblea costituente

19 gennaio 1918 Lenin allora la fece sciogliere con la forza

Febbraio 1918 i tedeschi ripresero l'avanzata

3 marzo 1918 fu sottoscritto il trattato di Brest-Litovs

Metà 1918 il governo bolscevico controllava ormai solo una parte ristretta dell'antico territorio imperiale

1918-1919 infuriò nel paese una spietata guerra civile per il controllo del territorio

17 Luglio 1918 l'uccisione, da parte dei bolscevichi, dell'intera famiglia reale, detenuta a Ekaterinburg

1921 un’epidemia di tifo causò milioni di morti e Lenin vara la NEP

Nel 1922 la Russia diviene l'Unione delle Repubbliche Socialiste sovietiche URSS.


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