Testo argomentativo sulla libertà e sulle responsabilità sociali ( Italiano )

Traccia

Scrivere un testo argomentativo in cui si esprime il proprio parere sulla libertà e sulle responsabilità sociali 


 Libertà e responsabilità sociale

Quando pensiamo alla parola “libertà”, non riusciamo mai a dare una definizione precisa, perché per ognuno assume un significato diverso: c’è chi crede che sia la possibilità di esprimere le proprie opinioni, chi di fare ciò che si vuole e chi di essere sé stessi senza alcuna costrizione. Gli uomini, durante il corso della storia, hanno sempre cercato il modo di raggiungere la libertà: individuale, politica, intellettuale, sociale. Sono tante le forme di libertà rivendicate dall’uomo, ma ognuna di loro si riferisce al desiderio di fare qualcosa senza alcuna restrizione o legge che lo limiti. La libertà però non deve essere confusa con l’egoismo, in quanto comportandoci come egoisti, saremo destinati a ritrovarci soli, mettendo in pratica il libertinismo. Paradossalmente anche nella libertà c’è un limite da non superare: riguarda il rapporto con ciò che ci circonda, e in particolare il rispetto verso gli altri. Con libertà intendiamo la possibilità di realizzarsi, come individuo e come parte integrante di un gruppo. Essere liberi non significa quindi non avere limiti, ma il contrario. Vivere senza regole, non avere un confine da non oltrepassare, potrebbe farci fallire, facendoci diventare schiavi dei nostri desideri.

San Paolo spiega che la libertà non è un pretesto per comportarci come “carne”. Credo che con questo termine voglia indicare il comportamento di un uomo che esclude dalla visione del mondo sia la mente, sia il cuore. Ci comportiamo come esseri non viventi, che pensano solo al proprio bene e alla propria autoaffermazione. Ci estraniamo completamente da ciò che ci circonda, senza interessarci delle altre persone, di ciò che pensano, dei loro atteggiamenti, delle loro vite, di come si approcciano a noi. Per cui la definizione di libertà non si identifica con un’assolutizzazione dell’io, ma come una simbiosi tra l’io e gli altri. La libertà è raggiungibile solo attraverso l’amore e un rapporto sincero con Dio.

Vivendo nel mondo terreno, assistiamo, studiamo, pensiamo ogni giorno ad un esercizio dispotico del potere. Il tiranno, il despota, il monarca, è sempre stato visto come una figura lontana dal popolo e dalla borghesia, che non va incontro ai bisogni della popolazione, ma che cerca qualunque modo e stratagemma per arricchirsi e vivere una vita con vizi e privilegi. Questa immagine persiste nella nostra mente anche quando pensiamo a Dio. In realtà non dovrebbe essere così: la fede è un modo per avvicinarsi al Creatore, e il Creatore è un “re buono”, che non vuole dominare i credenti, bensì istaurare un rapporto vero e sincero con essi, basato sulla verità. Non ci sono gerarchie, tutti risiedono sullo stesso livello, tutti rispettano e si prendono cura dell’altro.

Libertà significa proprio provare questo amore reciproco, che ci fa sentire parte di una grande famiglia, una grande comunità, che non ci porta ad esagerare e a cercare qualcosa che vada contro le leggi naturali della vita.

Anche dal punto di vista politico e sociale, la libertà è una priorità per la tutela dell’individuo. Ad ognuno di noi sono concesse delle libertà fondamentali, di cui nessuno può privarci. Nella nostra Costituzione italiana, così come nello Statuto albertino del 1848, vengono enunciati i diritti di ogni cittadino. La libertà è da sempre stata la richiesta principale del popolo nei confronti del proprio governo, e automaticamente diventa la nostra maggiore conquista. Secoli di guerre, rivoluzioni, proteste, per ottenere l’affermazione di noi stessi, ci fanno capire quanto sia importante poter vivere senza paura di non poterci esprimere.

Come è detto nel preambolo della “Dichiarazione universale dei diritti umani”, la libertà, la giustizia e la pace nel mondo si basano sul riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti.

Il maggior diritto che la costituzione ci concede è l’uguaglianza, tra gli stessi cittadini e nei confronti della legge (articolo 3). Proprio per questo motivo l’individuo si sente protetto. L’articolo 13, si basa sul presupposto che la libertà sia inviolabile, quindi garantisce al singolo il diritto della libertà dalla detenzione, dalle ispezioni, dalle perquisizioni personali e da qualsiasi altra restrizione della libertà personale.

Personalmente credo che uno dei gruppi di libertà più importanti sia quello che riguarda il pensiero e la sua manifestazione: libertà di coscienza, di gruppo, di parola, di stampa, di insegnamento, ecc. L’articolo 19 riguarda invece la libertà di religione, che è anche uno degli argomenti più discussi al giorno d’oggi. Abbiamo ancora forme di razzismo e discriminazione contro coloro che professano una fede diversa dalla nostra, o che hanno un pensiero diverso da quello corrente. Ciò non dovrebbe esistere, parliamo sempre di un mondo moderno e innovativo, ma come può essere considerato tale se esistono ancora mentalità così chiuse e retrograde? Questa libertà è stata concessa perché giusta e legittima, la domanda che dovremmo porci è perché non rispettare qualcosa per cui si è lottato così tanto?

Ovviamente parlando di libertà, parliamo anche di responsabilità sociale: ognuno di noi deve contribuire all’integrità e al funzionamento generale dell’intera società. In molti casi non entrano in gioco leggi o regole, ma si parla esclusivamente di una responsabilità personale, e coincide con la morale e il buon senso di ciascuno.

In conclusione penso che essere liberi significhi non percepire la mancanza di qualcosa e sentirsi soddisfatti di se stessi, dando sempre il massimo in quello che si fa. Sono certa che sfociando nel libertinismo, ognuno di noi percepisca qualcosa dentro di sé che non è il raggiungimento della libertà, ma più che altro un autoconvincimento che quello la rappresenti. Siamo consapevoli che un determinato atto sia sbagliato e vada contro la frase “amerai il prossimo tuo come te stesso”, ma al tempo stesso cerchiamo di convincerci che non rispettando le regole e non avendo alcun limite, riusciremo a sentirci liberi. Penso che questa sia solo una libertà fittizia, che nel momento in cui la attuiamo, nella nostra mente rappresenta la realizzazione di un obiettivo che ci eravamo posti, ma che subito dopo, infondo dentro di noi, diventa un rimorso, simbolo dell’egoismo che risiede in ognuno.

A questo punto la domanda da porci è: sentirci liberi da cosa? Ognuno ha sicuramente qualcosa che opprime il proprio modo di esprimersi, potrebbe essere una persona, una legge, un’istituzione, il luogo in cui si vive, la propria condizione economica, le proprie origini e molto altro, ma il vero modo per liberarci di tutto ciò ed essere davvero noi stessi, senza alcun peso, è considerarlo non un nemico, ma un modo per imparare ad essere migliori, per spronarci sempre più a cercare il “modo giusto” di fare le cose e condurre la nostra vita, amando perciò anche quello che consideriamo un difetto, o un semplice lato negativo della nostra esistenza.

M.I.


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