L'infinito di Giacomo Leopardi analisi del testo e risposte verifica (Italiano)
Testo
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
1) Riassumi in breve il contenuto informativo del componimento mettendo in evidenza i due aspetti della meditazione di Leopardi sul concetto di “infinito”
2) Da quale situazione ha origine la sensazione del poeta di intuire l'infinito con “l'immaginazione”?
3) Perché in riferimento alla siepe il poeta usa l'aggettivo dimostrativo “questa” nel v 2 ma l'aggettivo dimostrativo “quella” nel v. 5?
4) Quale dei cinque sensi è coinvolto nella percezione dell'infinito oltre alla vista? Rispondi facendo esplicito riferimento alle parole del testo
5) Che cosa paragona il poeta allo stormire del vento?
6) Trascrivi quali tra le parole presenti nel testo suggeriscono una sensazione di “infinità”, “indeterminatezza”, “inafferrabilità”
7) Spiega perché l'idea dell'infinito è particolarmente cara a Leopardi e in che rapporto è questa idea con la sua poetica
Risposte
1) “L'infinito” di Leopardi è una delle opere più famose e apprezzate dell'intera storia della letteratura italiana. Leopardi parla in prima persona ed esprime i suoi sentimenti e pensieri mentre siede su un colle all'aria aperta. Leopardi mette in evidenza due aspetti:
-La pace durante il processo di immaginazione
-La paura derivata dell'infinito e quello che rappresenta
2)Leopardi è seduto sul colle e nel guardare l'orizzonte, una siepe gli blocca la visuale, offuscando quello che c'è oltre. Quindi Leopardi avvia un processo di immaginazione quindi pensando e immaginando su cosa ci possa essere oltre quella siepe.
3) In primo luogo l'autore usa “questa” perché è fisicamente vicino alla siepe, ma in secondo luogo lui usa “quella”, poiché si trova nel processo di immaginazione, quindi virtualmente distante dalla siepe
4) Oltre alla vista, nel testo Leopardi fa riferimento anche all'udito. Dal verso 8 “ E come il vento odo stormir...” fino al verso 11 ”... vo comparando”.
5)Il poeta , dal verso 8 fino al verso 11, paragona lo stormire del vento all'infinito silenzio.
6) Questi concetti vengono esplicati dalle parole con significato astratto presenti nel testo come: “orizzonte, silenzi, quiete, infinito, eterno”
7) Il processo di immaginazione, che porta a Leopardi ad “annegare” nell' ”infinito”, gli permette di entrare in uno stato di totale pace e rilassamento, infatti lui menziona nel verso 15 “ Il naufragar m'è dolce in questo mare”. Dove mare è riferito al totale stato di immaginazione in cui si trova.
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