Risposte del testo Ortoleva, Miti a bassa intensità di Peppino Ortoleva Tipologia B ( Italiano )
Analisi e produzione di un testo argomentativo
TIPOLOGIA B
Il testo è tratto da Peppino Ortoleva, Miti a bassa intensità, Einaudi, Torino 2019, Introduzione.
Prima di tutto un racconto. Il narrare infatti è una risorsa essenziale dell’umanità: per dare un senso all’esperienza e al tempo, ma anche per costruire e rendere “visitabili” mondi immaginari o comunque al di là della nostra diretta esperienza. Per mezzo del racconto il mito connette ciò che sta entro l’orizzonte concreto del vivere con ciò che, da oltre quell’orizzonte, continua a porre domande: sul dopo la morte, sull’universo al di là della superficie terrestre, sulle forze che muovono, o possono muovere, i nostri destini. Questi e simili interrogativi mettono in moto l’immaginazione, che non è uno strumento per alienarsi dal mondo, ma è al contrario una risorsa adattiva essenziale degli esseri umani proprio in quanto permette di andare oltre i limiti più ristretti del vissuto. È l’immaginazione che, tra l’altro, induce a costruire storie, a farsene ascoltatori, lettori o spettatori, a ri-raccontarle.
In altri termini, il mito mette in relazione il nostro ambiente di vita con altre sfere del vivere e dell’universo: sfere di cui non possiamo “sapere” nulla per diretta esperienza, o per prova scientifica, ma di cui in tutte le culture si manifesta, sia pure in forme mutevoli, la possibile esistenza anzi l’inevitabilità.[…]
I miti contemporanei sono racconti che possono avere la forma della fiction, e in particolare dei diversi generi (dal western alle storie di criminali, dai vampiri al fantasy) che, alcuni a partire dal primo Ottocento, altri da epoche più recenti, hanno dominato la cultura di massa. O possono dare forma narrativa a grandi ideali condivisi, collettivi come la rivoluzione o personali come l’amore romantico; o ancora assumere la forma più istituzionale del mito nazionale o quella più informale e ricorrente delle leggende urbane. O ancora lavorare sui limiti stessi dell’umano, come accade con i nuovi eroi delle imprese sportive, per i quali il record non è solo un segnale di eccezionalità del singolo campione ma anche la prova della possibilità di superare i limiti della nostra specie. E possono prestare i loro modelli narrativi alla narrazione giornalistica, che ci racconta ogni giorno fatti inediti e più o meno verificati forgiandoli sul modello di storie già sentite tante volte. […]
I miti a bassa intensità non sono però propri di un mondo che “non crede”, come vorrebbe una visione semplicistica. Alcuni di loro anzi, come l’amore romantico, sono divenuti parte del vissuto di tutti proprio perché tutti almeno un po’ ci crediamo. Ma vengono interiorizzati da milioni di persone non attraverso la solennità del rito, bensì attraverso la ripetizione spesso inconsapevole degli atti di consumo; possono essere veicolati (è il caso appunto del mito amoroso) più dall’onnipresenza spesso ascoltata distrattamente delle canzonette che da atti di fede dichiarati.
I miti propri della nostra epoca mutano sotto i nostri occhi, hanno assunto forme e tempi più prossimi a quelli di un mondo tecnologico e in via di accelerazione, ma se esistono è perché di miti l’umanità continua non poter fare a meno.
Peppino Ortoleva (1948) è uno storico e uno studioso della comunicazione.
Comprensione e analisi
1. Riscrivi con le tue parole il primo capoverso mettendo in evidenza i valori di cui si fa interprete la narrazione mitica.
2. Che cosa intende l’autore con “miti a bassa intensità”? Ricava la risposta dal testo.
3. Qual è la tesi sostenuta dall’autore?
4. Che cosa significa “interiorizzare”? In quale senso il verbo è usato nel contesto?
Produzione
Peppino Ortoleva, storico e studioso della comunicazione, nel suo saggio “Miti a bassa intensità” si chiede se nel nostro tempo ci sia ancora spazio per il mito. Analizzando le caratteristiche e le trasformazioni di molti prodotti narrativi di consumo (romanzi, film, fiction televisiva, racconti a fumetto, cronaca, pubblicità) l’autore ravvisa in essi la persistenza di figure che, pur conservando l’essenza del mito, sono “scese” fra noi.
Chi sono dunque gli “eroi” delle narrazioni che fanno parte della cosiddetta cultura di massa del nostro tempo?
Esprimi le tue opinioni in merito a questo tema e argomentale avvalendoti di esempi concreti.
Risposte
1) La narrazione, o più in
generale i racconti, sono stati e sono un punto fisso nella vita di
tutti.
A
tutti piace sentire una storia o un mito perché la narrazione
permette agli esseri umani di andare oltre il loro mondo terreno, gli
premete d'immaginare,
di visitare nuovi mondi, di acquisire nuove esperienze solo ed
esclusivamente con l’uso della voce e le emozioni, le sensazioni
che si provano durante l’ascolto
porta le persone a raccontare e ri-raccontare le varie storie che si
conoscono, andandole a tramandare
da persona a persona
2)
L'autore per "miti a bassa intensità" intente l'insieme
dei miti moderni che non rispettano i canoni normali di un mito.
Il
mito è tale quando il racconto o il protagonista in questione
appartiene ad un mondo diverso dal nostro, quasi irraggiungibile,
perciò viene chiamato mito.
Invece
i miti di oggi sono persone o eventi che esistono nella vita di tutti
i giorni, sono qualcosa di tangibile, di possibile, di reale, perciò
vengono definiti “di bassa intensità”
In altri termini, il mito mette in relazione il nostro ambiente di vita con altre sfere del vivere e dell’universo: sfere di cui non possiamo “sapere” nulla per diretta esperienza, o per prova scientifica, ma di cui in tutte le culture si manifesta, sia pure in forme mutevoli, la possibile esistenza anzi l’inevitabilità.[…]
I miti contemporanei sono racconti che possono avere la forma della fiction, e in particolare dei diversi generi (dal western alle storie di criminali, dai vampiri al fantasy) che, alcuni a partire dal primo Ottocento, altri da epoche più recenti, hanno dominato la cultura di massa. O possono dare forma narrativa a grandi ideali condivisi, collettivi come la rivoluzione o personali come l’amore romantico; o ancora assumere la forma più istituzionale del mito nazionale o quella più informale e ricorrente delle leggende urbane. O ancora lavorare sui limiti stessi dell’umano, come accade con i nuovi eroi delle imprese sportive, per i quali il record non è solo un segnale di eccezionalità del singolo campione ma anche la prova della possibilità di superare i limiti della nostra specie. E possono prestare i loro modelli narrativi alla narrazione giornalistica, che ci racconta ogni giorno fatti inediti e più o meno verificati forgiandoli sul modello di storie già sentite tante volte. […]
I miti a bassa intensità non sono però propri di un mondo che “non crede”, come vorrebbe una visione semplicistica. Alcuni di loro anzi, come l’amore romantico, sono divenuti parte del vissuto di tutti proprio perché tutti almeno un po’ ci crediamo. Ma vengono interiorizzati da milioni di persone non attraverso la solennità del rito, bensì attraverso la ripetizione spesso inconsapevole degli atti di consumo; possono essere veicolati (è il caso appunto del mito amoroso) più dall’onnipresenza spesso ascoltata distrattamente delle canzonette che da atti di fede dichiarati.
I miti propri della nostra epoca mutano sotto i nostri occhi, hanno assunto forme e tempi più prossimi a quelli di un mondo tecnologico e in via di accelerazione, ma se esistono è perché di miti l’umanità continua non poter fare a meno.
Chi sono dunque gli “eroi” delle narrazioni che fanno parte della cosiddetta cultura di massa del nostro tempo?
Esprimi le tue opinioni in merito a questo tema e argomentale avvalendoti di esempi concreti.
3)
l’autore porta come tesi il fascino della narrazione.
Lui
afferma che l’essere umano non può vivere senza miti, per questo
motivo ne crea sempre dei nuovi, i miti sono sempre stati parte
fondamentale della vita di tutti perché permettono di viaggiare, di
forgiare il pensiero, il carattere, le esperienze degli esseri umani
e in alcuni casi i miti equivalgono alla meta ideale di qualcuno, per
questi motivi i miti sono fondamentali nella nostra società passata,
presente e futura.
4)
In tale contesto la parola “interiorizzare” sta ad indicare la
capacità di un essere umano nel capire, nell’assimilare dei
concetti in maniera inconscia, come ad 'esempio il concetto di amore.
I
sentimenti che si provano quando si ama una persona si possono
capire, interiorizzare attraverso le canzoni anche se non si ha mai
amato veramente.
Produzione
Dall’inizio di tutto sono
stati molti i concetti che hanno preso, col tempo, un significato
diverso da quello che si era dato in origine.
Ciò
avviene a causa di una serie di eventi che apportano dei cambiamenti
nella nostra società, andando a creare un divario culturale tra una
generazione e la sua successiva, ed un concetto che è mutato al
punto tale di diventare qualcosa di opposto al significato originale
sono i miti.
In
origine i miti erano qualcosa di fondamentale, erano dei racconti
nati dalla voglia dell’essere umano di raggiungere qualcosa di
irraggiungibile,andando oltre il proprio mondo, per questo motivo gli
uomini creavano racconti e leggende su fatti e persone che avevano
ben oltre il concetto di realtà.
I
personaggi delle leggende avevano dell’incredibile, erano dotati di
poteri magici, capacità ultraterrene, vivevano eventi strani, che
avevano del fantascientifico come dei combattimenti con dei mostri
giganteschi, incontri con creature mitologiche e molto altro ancora.
Tutto
ciò portava le persone a poter vivere quegli eventi solo nella loro
mente, andando ad immaginare le varie situazioni che il protagonista
viveva, tutti gli eventi e gli imprevisti che si presentavano nel
corso della storia, ciò portava alla creazione di altri miti che
venivano tramandati attraverso la narrazione da persona a persona.
Ma,
con l’avvento della tecnologia, l’essere umano è andato verso
una nuova direzione che ha cambiato il modo di vedere della vita, si
è passati dal sognare l’impossibile a realizzare l’impossibile.
La
società è riuscita a dimostrare ,a se stessa, che i sogni possono
diventare realtà, anche i sogni, i desideri più “strani”
possono essere avverati.
Questa
nuova concezione di vita ha portato l’essere umano a cambiare molti
concetti, ed uno di questi e il mito.
Oggi
i miti sono diventati qualcosa di raggiungibile, di reale e gli eroi
delle storie sono diventate persone comuni che però hanno qualcosa
di speciale, un talento, una posizione, un modo di fare a cui molte
persone ambiscono e che sognano un giorno di raggiungere.
Per
esempio i miti dei ragazzi che sognano di diventare calciatori,
potrebbero essere dei calciatori di alto livello, che si trovano in
serie A o ancora i miti dei ragazzi che sognano di essere grandi
scrittori potrebbero essere degli autori di libri famosi, in entrambi
i casi sono persone reali, tangibili che posseggono un qualcosa che
qualcun'altra vorrebbe ma che PER ADESSO non ha.
I
miti permettono alla società di andare avanti, sono quello stimolo
che porta le persone a raggiungere un determinato traguardo o la
realizzazione di un sogno per questo sono qualcosa di importante e di
fondamentale per tutti, e non potranno mai mancare nella vita delle
persone, ne ora ne mai.
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