Risposte sul testo di Umberto Eco, La tecnologia del libro Comprensione e analisi (Italiano)

 Umberto Eco, La tecnologia del libro

A partire dal 1985 Umberto Eco (1932-2016), celebre scrittore e saggista, ha curato una personale rubrica

sul quotidiano “L’Espresso”, intitolata La bustina di Minerva, in cui ha espresso i propri pensieri, spesso

ironici, sulla realtà contemporanea. La scelta del nome risale alla consuetudine di un tempo di annotare le

riflessioni estemporanee sui pacchetti di fiammiferi, di cui la Minerva era una nota marca.

I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Sono fatti per essere presi in

mano, anche a letto, anche in barca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando

qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono

essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno,

stanno in tasca, si sciupano, assumono una fisionomia individuale a seconda dell’intensità e regolarità delle

nostre letture, ci ricordano (se ci appaiono troppo freschi e intonsi) che non li abbiamo ancora letti, si

leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schermo di un

computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale. Provate a leggervi tutta la Divina Commedia,

anche solo un’ora al giorno, su un computer, e poi mi fate sapere. Il libro da leggere appartiene a quei

miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la

bicicletta. Il coltello viene inventato prestissimo, la bicicletta assai tardi. Ma per tanto che i designer si

diano da fare, modificando qualche particolare, l’essenza del coltello rimane sempre quella. Ci sono

macchine che sostituiscono il martello, ma per certe cose sarà sempre necessario qualcosa che assomigli al

primo martello mai apparso sulla crosta della terra. Potete inventare un sistema di cambi sofisticatissimo,

ma la bicicletta rimane quel che è, due ruote, una sella, e i pedali. Altrimenti si chiama motorino ed è

un’altra faccenda. L’umanità è andata avanti per secoli leggendo e scrivendo prima su pietre, poi su

tavolette, poi su rotoli, ma era una fatica improba. Quando ha scoperto che si potevano rilegare tra loro dei

fogli, anche se ancora manoscritti, ha dato un sospiro di sollievo. E non potrà mai più rinunciare a questo

strumento meraviglioso. […] È vero che la tecnologia ci promette delle macchine con cui potremmo

esplorare via computer le biblioteche di tutto il mondo, sceglierci i testi che ci interessano, averli stampati

in casa in pochi secondi, nei caratteri che desideriamo, a seconda del nostro grado di presbiopia1 e delle

nostre preferenze estetiche, mentre la stessa fotocopiatrice ci fascicola i fogli e ce li rilega, in modo che

ciascuno possa comporsi delle opere personalizzate. E allora? Saranno scomparsi i compositori, le

tipografie, le rilegatorie tradizionali, ma avremmo tra le mani, ancora e sempre, un libro.

(U. Eco, in La bustina di Minerva, Bompiani, Milano 1990)

1. presbiopia: difetto visivo che rende difficoltosa la messa a fuoco di oggetti vicini e quindi la lettura.


Comprensione e analisi

1. Individua la tesi di fondo sostenuta nel testo da Umberto Eco.

2. Quali sono gli argomenti portati da Umberto Eco a sostegno della sua tesi?


Produzione

Sei d’accordo con l’idea di fondo espressa da Umberto Eco in questo brano? A tuo giudizio gli e-book

possono essere considerati libri a tutti gli effetti? Ritieni che la fruizione cartacea sia più comoda della

lettura su e-reader? Scrivi un testo in cui esporrai la tua opinione, argomentandola adeguatamente.


Risposte

1) Tesi: La tesi portata da Umberto Eco nella rubrica sul quotidiano "L’Espresso", intitolata La bustina di Minerva , consiste nell' affermare che i libri non possono essere sostituiti da nessun dispositivo elettronico.

2) Argomenti a sostegno della sua tesi: I libri fisici hanno grandi vantaggi rispetto ai libri digitali (EBOOK), possono essere letti ovunque, senza bisogno di una batteria, possono essere dimenticati aperti quando ci addormentiamo senza il rischio di rottura nel caso cadano a terra, ci permettono di stare nella nostra posizione preferita grazie alle piccole dimensioni rispetto ad un dispositivo elettronico.

I libri appartengono a quella categoria di oggetti perfetti ed immodificabile di cui l'uomo non ne potrà fare mai ameno.


Testo

Io sono pienamente d'accordo con le affermazione di Umberto Eco.

Le sensazioni, le emozioni, il fascino dei libri cartacei e qualcosa di insostituibile.

In un mondo dove gli essere umani vivono in grandi città fatte di cemento e metallo, dove la tecnologia è onnipresente e le persone passano ore davanti a dei monitor piuttosto che passare del tempo a contatto con la natura, i libri sono diventati uno dei pochi mezzi rimasti per poter disconnettersi da internet e 

connetterci al mondo che ci circonda ma soprattutto sono rimasti uno dei pochi 

mezzi per connetterci con le nostre emozioni, i nostri pensieri, per connetterci

con noi stessi.

L'essere umano cerca la felicità nella novità dimenticandosi la gioia che

si prova nella semplicità e nelle piccole cose di tutti i giorni.

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